Weekly Playlist N.18 (2022)

 

Vediamo di capirci per bene e subito: mentre voialtri siete qui a tentare di ravvivare l’ennesimo giovedì di terrificante apatia quotidiana, chi scrive così come qualche altro bravo sgherro dedito al disagio suburbano si appresta a godersi lo show in programma stasera da parte dell’asse norrena Kampfar e Taake, rigorosamente in quest’ordine d’apprezzamento con buona pace delle groupie accaldate di Hoest. Detto ciò e messi in chiaro i rapporti di dominanza nella kermesse (che magari avete visto voi stessi nell’arco degli ultimi due giorni a Milano o Roma, e in tal caso ci auguriamo ve la siate goduta), pare giusto rendere il dovuto onore ad entrambi i due storici act calati su questa sventurata nazione per portare un po’ di sano buio settentrionale, ringraziandoli con altrettanti brani selezionati apposta per la lieta occasione mondana: la scelta dei primi di inondare la rete di anteprime dall’ancora tutt’altro che noto ma apparentemente venturo Til Klovers Takt” ammettiamo di non averla ancora ben capita, ma di contro è difficile insegnare il mestiere a chi ti spara come niente fosse la “Fandens Trall” in apertura di puntata; i secondi, invece, festeggiano i dieci anni (più uno, ormai) dell’apprezzatissimo Noregs Vaapen”, di cui oggi si ricorda una manciata di lampi di follia tipo quel surreale slego di banjo piazzato a tradimento su “Myr” e molto probabilmente incluso anche nella scaletta del concerto, ergo chi verrà oggi porti speroni e revolver carico.
Qui in redazione abbiamo a tal proposito passato l’intera scorsa annata a mettere insieme ricordi, immagini ed emozioni per noi indissolubilmente legate ai migliori album partoriti proprio durante quel fertile 2011, e tuttavia insieme al successo istantaneo del mattachione da Bergen va detto che pure Wintermoon Enchantment”, con tutti i suoi limiti, poteva benissimo ritagliarsi un minuscolo spazio di giusta lode al manovale polacco GrimSpirit come ai suoi Evilfeast, dei quali, chissà perché, ci è venuta voglia questa settimana di riscoprire il quarto full-length a cominciare da “The Wind & The Old Willows”.
Chi l’onore di un’analisi esaustiva sulle schermate meno chiacchierate e più ambite del settore lo ha invece strappato a furor di (come al solito risicato) popolo sono stati gli Heltekvad, nuova sensazione danese fattasi largo a colpi di alabarda tra i meglio evocatori dell’oscura epoca medioevale per cui da queste parti continuiamo a stravedere nonostante l’esaurirsi ineluttabile delle mode. Difficilmente la loro opera prima Morgenrødens Helvedesherre”, tra l’altro sigillata dalla mirabolante razzia sonora dell’oggi prescelta “Døden Står Ved Himmelens Port”, si accontenterà dei momentanei riconoscimenti di disco della settimana o del mese, indi per cui tenete la sguaiata caccia selvaggia di questi ragazzini in lizza per ulteriori titoli a fine 2022…
E insieme a loro chi altro? Di novità degne di nota oltre ai già proposti Kampfar questo giovedì ne abbiamo parecchie, e soprattutto ci fa piacere notare come provengano bene o male tutte da gente non esattamente abbonata alle nostre pagine: giusto ad esempio, e questo nonostante la imperitura stima per uno che registra il video del suo ultimo singolo con un Samsung Galaxy Note 20 ed una Play Station 3, noialtri non ci si aspettava che “Bafomet” dell’autocrazia Satanic Warmaster ce la facesse pigliare così bene, tanto da farci maledire per tipo l’ottantottesima volta la linea no-news del paffuto finlandese e della sua etichetta personale; allo stesso modo non ci dispiacerebbe avere qualche info in più riguardo il venturo Diablerie” dei Mortuus in uscita chissà quando, e che gli svedesi ci vogliono far per il momento soltanto annusare mediante lo squisito olezzo catacombale della traccia omonima. A questo punto conviene rivolgersi a quelle major di cui tanto si dice peste e corna ma che almeno ti illuminano su quanto devi aspettare per avere il prodotto che attendi quantomeno a portata di orecchio, piazzandoci pure qualche singolone con tanto di featuring importante. Campionessa indiscussa in ciò, Nuclear Blast punta di nuovo sui Black Void del nostro amico Lazare riservando loro la nuova preview “Dadaist Disgust” con tanto di Sakis Tolis di passaggio, nella speranza di non far passare troppo sotto silenzio il rilascio in data 27 maggio del nuovo Antithesis”.
La dose di novità oggi somministrate si avvia al termine indicandoci dalla Norvegia la trafficata via verso la Svezia, senza però levarci di dosso il marchio radioattivo del gigante discografico teutonico il quale avrà sì perso in settimana gli applauditi Cradle Of Filth, eppure non sembra troppo preoccupato mentre batte cassa con le quote dell’appena edito The Agony And Ecstasty Of Watain”. Giochiamo a carte scoperte e chiariamo ad eventuali estimatori che l’ultima fatica dei ben noti colossi svedesi appena nominati non si è qualificata nel poker di migliori cose sentite in redazione ad aprile, ma ciò non vuol dire che una piccola perla di nome “Septentrion” non abbia comunque fatto strage di cuori imponendosi questo giovedì quale splendida chiusura di puntata.
Ne avrete per almeno una settimana intera tra album completi e già disponibili come di brani singoli di cui attendere i seguiti, ma noialtri sappiamo bene che ogni tanto la voglia di onesto passatismo prende il controllo ed impone dei rimedi. Avendo già trattato due bei flashback dal 2011 e provenendo dall’uno-due scandinavo di cui sopra, tocca quindi agli anniversari schierare le ultime truppe e concludere una volta per tutte la giornata grazie a due opere terze maiuscole di due monicker enormi, separate da vent’anni di evoluzione ma entrambe a loro modo stupende. La strana coppia BathoryVreid manda quindi a casa le folle soddisfatte con le rispettive “Equimanthorn” ed “I Krig”, pezzoni che se voi siete gente a posto e capite quel che diciamo non vi faranno desiderare altro che buttarvi sui rispettivi full-length di provenienza: se invece non sapete dove cercare, affari vostri. Helond Svartmetall!

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

1. Kampfar“Fandens Trall” (from Til Klovers Takt”, Indie Recordings 2022)

2. Heltekvad“Døden Står Ved Himmelens Port” (from Morgenrødens Helvedesherre”, Eisenwald Tonschmiede 2022)

3. Bathory“Equimanthorn” (from Under The Sign Of The Black Mark”, Under One Flag Records 1987)

4. Satanic Warmaster“Bafomet” (from Aamongandr”, Werewolf Records 2022)

5. Black Void“Dadaist Disgust” (from Antithesis”, Nuclear Blast Records 2022)

6. Vreid“I Krig” (from I Krig”, Indie Recordings 2007)

7. Mortuus“Diablerie” (from Diablerie”, World Terror Committee 2022)

8. Evilfeast – “The Wind & The Old Willows” (from Wintermoon Enchantment”, Nykta Records 2011)

9. Taake – “Myr” (from Noregs Vaapen”, Svartekunst Produksjoner 2011)

10. Watain“Septentrion” (from The Agony And Ecstasty Of Watain”, Nuclear Blast Records 2022)

Michele “Ordog” Finelli

Precedente Heltekvad - "Morgenrødens Helvedesherre" (2022) Successivo Pagan Storm News: 06/05 - 12/05